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martedì 18 ottobre 2005

ANALISI DEL PROGETTO DI RIORGANIZZAZIONE

Ostra lì 18 ottobre 2005
Al Sig.Sindaco del Comune di Ostra
Al Sig. Assessore al Personale del Comune di Ostra
Al Sig. Segretario Comunale del Comune di Ostra
Ai Sigg.ri componenti della delegazione di parte sindacale del Comune di Ostra
Ai Sigg.ri Capigruppo Consiliari del Comune di Ostra


Egregio Signor Sindaco,
è noto, da tempo, che è Sua intenzione mettere mano all’organizzazione del Personale del Comune di Ostra.
Durante i dibattiti consiliari, sia Lei che l’attuale Assessore al Personale, avete più volte detto che stavate studiando la situazione, e che presto avremmo conosciuto la Vostra proposta.
Francamente non sapevamo cosa attenderci, non avendo né Lei né l’Assessore al Personale mai indicato, nemmeno in via generica, quale linea politica, sul punto, avreste seguito.
Di una cosa eravamo comunque certi: che il Sindaco prima di assumere qualsiasi decisione, data l’importanza che la vicenda riveste per tutti i cittadini di Ostra (fruitori della macchina comunale), avrebbe certamente convocato, quantomeno, tutti i capigruppo consiliari per discutere del problema e sentire anche le altre voci.
Perciò, essendo trascorso quasi un anno e mezzo dall’inizio di questo nuovo mandato, non essendo ancora da Lei stati convocati, eravamo giunti ad una conclusione: o il progetto di riorganizzazione del personale da Voi concepito era talmente mastodontico e rivoluzionario da richiedere un così grande lasso di tempo per la sua formulazione, o lo stesso era stato (come spesso purtroppo accade a questa Amministrazione) silenziosamente abbandonato nel dimenticatoio.
Poi, alcuni giorni fa, ci è giunta notizia che, nonostante il silenzio, in Comune si era messa in moto la macchina burocratica: era partito un percorso a tappe, che avrebbe portato alla grande decisione.
Incuriositi, ci siamo interessati del problema, ed abbiamo chiesto qua e là notizie, finchè non ci è giunta in mano una copia del "progetto di ridefinizione organizzativo dell’Ente", intitolato, in maniera molto ambiziosa "Un Comune che vuole crescere".
Abbiamo letto con grande attenzione il documento, e francamente dobbiamo ancora riprenderci dallo stupore, dall’ilarità e dalla rabbia provocati in noi dal contenuto dello stesso.

Stupore: perché è subito stato chiaro che, come sempre accade per questa Amministrazione, si tratta del solito topolino partorito dalla montagna (perifrasando il noto proverbio). Il progetto non contiene alcuna buona innovazione, ed anzi prevede delle soluzioni già dimostratesi infruttuose in altre realtà, o, assolutamente non innovative. In sintesi (visto che Vi piace tanto parlare (o scrivere) con citazioni) nihil novum sub sole.

Ilarità: perché il documento che abbiamo letto è talmente contraddittorio in ogni sua parte, da divenire quasi ridicolo.

Rabbia: perché ci troviamo ancora una volta di fronte ad un atto unilaterale, che verrà approvato senza il minimo coinvolgimento dei cittadini (nonostante abbiate riconosciuto agli stessi la loro "maggiore consapevolezza …sul proprio ruolo di utente azionista", vds. pag. 4 del progetto) e soprattutto senza curarsi di sentire sul punto le altre forze presenti in Consiglio Comunale. Da tempo stiamo lamentando che questa Giunta gestisce il potere, con arroganza e senza alcuna considerazione per le idee altrui, senza una reale linea politica, ma con un solo scopo: restare ancorati al potere, a qualsiasi costo. Purtroppo quello che oggi ci occupa ne è l’ulteriore dimostrazione, di cui non sentivamo certo il bisogno.
Comunque, malgrado tutto, non ci arrendiamo, e con queste poche pagine intendiamo manifestare il nostro pensiero.

Conoscendo bene i nostri amministratori, il loro scarso senso di democrazia e la loro inesistente disponibilità al dialogo ed al confronto, sappiamo che quanto segue non servirà certo per cambiare quella che è una decisione già presa.

Tuttavia, proprio perché crediamo nel motto di Maria Teresa di Calcutta, impropriamente citato nel documento in questione ("Quello che facciamo è solo una goccia nell’oceano, ma se non lo facessimo all’oceano mancherebbe quella goccia) e soprattutto nei principi democratici, tenacemente esponiamo le nostre idee per cercare di dimostrare che forse, con maggior dialogo e coinvolgimento di tutte le forze in campo, si sarebbe raggiunto un risultato migliore.
Anzi, considerato che "..la speranza è l’ultima a morire", ci correggiamo dicendo: si può ancora raggiungere un risultato migliore.

Comunque, anche se la Giunta volesse continuare in questo ingiustificato comportamento, con questa nostra ci auguriamo di favorire un dibattito leale e corretto, che possa permettere, con chi vorrà (con i rappresentanti sindacali dei dipendenti, con lo stesso Segretario Direttore Generale, o con quanti altri) di trovare quella quadratura del cerchio che al momento, sul problema dell’organizzazione del personale del Comune di Ostra, sembra onestamente assai lontana.
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Il progetto mostratoci è certamente carente e migliorabile sotto molti aspetti, che sinteticamente, di seguito, enunciamo:

Mancanza assoluta del coinvolgimento del cittadino né come tale, né come utente, né come azionista
La prima gravissima lacuna del progetto in parola è proprio il mancato coinvolgimento dei cittadini.
A nostro avviso il Comune è ancora una "res publica" un bene cioè appartenente a tutti i cittadini e, come tale, deve essere gestito sotto il loro controllo, attraverso un ben preciso progetto politico (da polis, città).
Se Lei, caro Sindaco, avesse condiviso questo ragionamento, non avrebbe certo permesso che in Comune circolasse un documento, come quello che stiamo esaminando, e soprattutto si sarebbe adoperato, prima di ogni cosa, di sentire che cosa ne pensassero a tal proposito i cittadini.
Prendiamo atto, seppur a malincuore, che l’odierna Amministrazione ritiene superato il predetto concetto, un tutto che comunque non ci sorprende, dal momento che in più occasioni questa Giunta ha manifestato la sua volontà di gestire il nostro Comune come se si trattasse di un condominio o di una azienda privata.
Tuttavia, anche sotto questa ottica, per fortuna da tutti non condivisa, il non essersi curati di cosa ne pensassero i cittadini è cosa assai grave.
Se infatti li considerate "condomini" o "soci" di questa azienda, avreste dovuto certo sentirli, magari con un bel sondaggio, come quello effettuato sui dipendenti medesimi.
E’ infatti diritto di ogni socio essere messo al corrente delle scelte societarie e poter prendere posizione sulle medesime.
Così come una qualsiasi società, prima di prendere una grave scelta strategica come questa, la pone al vaglio di tutti gli azionisti, al fine di poter ottenere la massima condivisione, altrettanto avreste dovuto fare Voi con gli ostrensi.
Ma ciò non è accaduto.
Anche nel caso in cui consideraste i cittadini solo come utenti, dovreste ritenere ancora importante sentire il loro giudizio: nessuna azienda infatti organizza la propria struttura senza tener conto dei bisogni dei propri clienti.
Vorremmo infatti ricordare, a chi è poco avvezzo e non conosce il mercato reale, se non per sentito dire o per frasi fatte, che qualsiasi società che operi sul mercato, prima di decidere le proprie strategie aziendali cerca di capire che cosa vogliono i suoi clienti, e ciò al fine di non assumere una decisione che scontenti l’utente.
Se dunque l’attuale Amministrazione ritiene, come si legge nella relazione, che i cittadini, in questi anni, hanno maturato "una maggiore consapevolezza …sul proprio ruolo di utente –azionista", non riusciamo davvero a capire perché questi ultimi non sono stati minimamente interpellati.
E’ dunque assurdo e ridicolo che, nella pur complessa burocrazia che si è deciso di seguire (formata da ben 13 obiettivi!), non si sia sentito il bisogno di capire (anche mediante un semplice questionario) che cosa pensassero i nostri compaesani (utenti ed azionisti) del servizio loro reso e se avessero delle valide proposte per migliorare l’efficienza del Comune.
Infatti, aggiungiamo noi, la visione migliore che si dà ad una cosa è quella dall’esterno.

Rischio di divisione tra il personale dipendente
A modesto parere di chi scrive, la procedura seguita ed il conseguente documento sottoposto alla delegazione trattante possono creare, inoltre, (e forse li hanno già creati) gravi dissapori tra i dipendenti (una circostanza che in una moderna azienda, come vorrebbe essere il Comune di Ostra, andrebbe certamente evitata). Tale convincimento nasce e si fonda sulle seguenti considerazioni:
Abbiamo avuto notizia che la fase dell’autodiagnosi ed in particolare la fase delle interviste e questionari sottoposte ai dipendenti, non ha poi garantito, così come era nelle previsioni, l’anonimato delle risposte .
Ci sembra che non tutte le professionalità sono state rispettate, così come le legittime aspettative ed inclinazioni di ogni singolo dipendente non sono state ascoltate.
Dal testo elaborato si evince un evidente spirito discriminatorio (tanto che si legge chiaramente che chi si mostrerà critico con il progetto sarà considerato una minaccia per lo stesso, mentre chi lo condividerà, verrà considerato una risorsa), con una divisione tra buoni e cattivi che si basa solo sul fatto di condividere o meno la linea tracciata dalla Giunta nel documento in parola.
La stessa metodologia seguita per questa trasformazione è stata subdola e sibillina.
Un’altra amministrazione avrebbe cercato di fare una analisi oggettiva, certo con l’ausilio di tutti, dipendenti e cittadini, ma alla fine avrebbe avuto il coraggio di prendere una decisione che nel bene o nel male era comunque presa dalla Giunta, come organo politico del Comune.
Viceversa, in questo caso si ha la netta impressione che l’attuale Amministrazione non abbia avuto questo coraggio ed abbia messo in piedi una operazione così complessa (di cui, peraltro, al momento, non si conosce nemmeno il costo), da far partecipare alla stessa i dipendenti medesimi, rendendoli, loro malgrado, responsabili di una decisione che in realtà aveva preso nel chiuso delle Sue stanze, così che nessuna responsabilità in ordine al malcontento creato possa essere ricondotta alla Giunta medesima.

Nessuna semplificazione dell’organizzazione
Accorpamento di alcuni settori
In più occasioni abbiamo auspicato una semplificazione della macchina organizzativa: è infatti innegabile che l’attuale struttura del Comune di Ostra (composta da un Segretario Dirigente Generale e ben sei Responsabili di altrettanti settori) sia oltremodo sproporzionata alla pianta organica ed alle stesse dimensioni dell’Ente, specie in un periodo di crisi economica come questo.
Ci attendevamo, in tal senso, una decisione e ci domandavamo quali possibili accorpamenti avessero in mente il Sindaco e l’Assessore al Personale e quali invocate semplificazioni burocratiche sarebbero state offerte al cittadino.
Nulla di tutto questo.
Apprendiamo, infatti, con grande stupore, che, momentaneamente, i settori verranno ridotti da sei a cinque (peraltro non certo per una coraggiosa decisone degli amministratori, quanto semplicemente fruendo del pensionamento di uno dei dirigenti, che non crediamo sia rimasto contento nel leggere che la sua domanda di pensionamento sia stata salutata e considerata dall’attuale Giunta come una "opportunità" per migliorare il servizio), con l’unica fusione tra il servizio ambiente e quello dei lavori pubblici, senza peraltro alcuna economia.
Più volte avevamo già segnalato l’odierna inutilità di mantenere autonomo il servizio ambiente (dati i trasferimenti di competenze inerenti al servizio di smaltimento dei rifiuti, del servizio acquedotto ed altri). E non avevamo mai capito come mai l’Assessore si ostinasse a mantenerlo, non riuscendo a trovare un solo valido motivo, tant’è che, alla fine, avevamo ipotizzato che lo stesso fosse rimasto in piedi solo per gestire la "mirabolante macchina", ultimamente acquistata con un mutuo di € 30.000,00 (di cui l’assessore Avaltroni ci aveva dato una tanto minuziosa quanto roboante descrizione, cercandoci di convincere che quell’acquisto era così necessario perché era la panacea di tutti i mali del Comune……A proposito, ci domandiamo ancor oggi dove sia finito tale prodigio della tecnica ed a quali scopi venga utilizzato).
Per questo non riteniamo che la scelta operata sia particolarmente rivoluzionaria né coraggiosa, come preannunciava l’Assessore al Personale (….sempre lui!), che ci aveva fatto pensare che forse questa volta sarebbe riuscito nell’intento di realizzare un unico settore tecnico, capace di gestire anche l’aspetto urbanistico (dato che specie negli ultimi anni lo scollamento tra i predetti servizi si è particolarmente notato), con conseguente e logica riduzione dei costi.
Dunque nessuna creazione di grosse aree, mediante l’aggregazione di più settori, in un'unica struttura ben organizzata, ma addirittura dobbiamo rilevare, con non poco scalpore, che è intenzione di questa amministrazione creare il c.d. "servizio sotto ordinato al settore" che pur sottoposto al responsabile del settore potrà svolgere autonomi compiti assegnatigli ed addirittura potrà vedersi assegnato unità di personale.
Anche in termini aziendalistici (così come ci è stato posto il problema), è assolutamente assurdo che una azienda di 38 dipendenti venga così organizzata: 1 direttore generale, cinque (tendenti nuovamente a sei, lo si legge tra le righe) responsabili di settore, altrettanti direttori di servizio etc.
La creazione di questi ulteriori "caporali" è certamente negativa per la struttura comunale, sia da un punto di vista economico (maggiore spesa), sia da un punto di vista organizzativo (appesantimento della macchina comunale) sia, infine, da un punto di vista personale, perchè creare figure intermedie determinerà la nascita di un inutile conflitto tra i dipendenti e di assurdi giuridico-amministrativi, rappresentanti dal fatto che avremo dei capi servizio (sotto ordinato al settore), che non avranno alcuna persona alle loro dipendenza.

Nessuna semplificazione dell’organizzazione
Complessità dei sistemi di valutazione

Abbiamo la netta impressione che il sistema proposto anziché semplificare l’organizzazione e la struttura del nostro Comune, lo complichi a discapito proprio di chi nel Comune vive e lavora e di chi fruisce del servizio Comunale.
In particolare ci siamo convinti che dietro tante parolone ci sia solo confusione e che anche questa riforma venga fatta, tanto per dire che questa Giunta ha agito anche nel settore del personale.
A parte il modo estremamente ermetico e di non facile comprensione con cui sono enunciati alcuni interventi della Giunta (si legge ad esempio a pag. 22 "…operando una revisione dei sistemi operativi di cui l’enbte oggi è dotato, in particolare agendo inizialmente su due processi, prima di passare ad altri utilizzandoli come campo scuola …." o anche "…allineare la programmazione strategica con la relazione provvisionale e programmatica, report intermedio di verifica degli obiettivi…."), quel che preoccupa è che nella relazione mancano (forse appositamente?) quegli elementi necessari a capire come il personale verrà domani gestito.
Ad esempio, ci chiediamo: come verranno introdotti i nuovi indicatori con cui dovranno essere valutati gli apicali? Ed ancora che cosa significa "…si reputa necessario operare la pesatura delle posizioni organizzative…"?, o anche a che cosa serviranno, come saranno organizzatii focus formativi autogestiti ?
La netta impressione è che avremo un sistema ancora più ingessato, ripiegato su se stesso, alla ricerca di equilibri che forse con maggiore semplicità e dialogo e forse un po’ più di amalgama tra tutto il personale, tra il personale ed il Direttore Generale ed infine con la Giunta, sarebbe certo raggiunto

Sportello al cittadino
Partiamo da una considerazione: ad Ostra i cittadini hanno un buon rapporto con gli uffici ed in generale con i dipendenti.
Ciò è certo dovuto alla disponibilità del personale comunale, ed anche al facile accesso dei cittadini agli Uffici.
Se a ciò aggiungiamo la considerazione che il tanto declamato "sportello al cittadino" ha già manifestato in altre realtà vicine a noi tutte le sue lacune (file più lunghe, tempi più lunghi per le risposte, maggiore burocrazia , allontanamento del Comune dal cittadino), ci viene da chiedersi perché questa Giunta ha intenzione di peggiorare l’attuale situazione?
Leggendo peraltro il documento ci immaginiamo già il povero o la povera dipendente messa allo sportello al cittadino, che dovrà fronteggiare tutte le domande degli utenti (sui servizi, sul cimitero, sui lavori pubblici, sull’urbanistica) pur non potendo logicamente conoscere le relative risposte, come invece oggi sanno i suoi colleghi che in quegli specifici settori lavorano.
Ci sembra già di vedere il povero (a) malcapitato (a) dipendente, attaccarsi alla cornetta per parlare con l’"interno", quando ha davanti una coda di cittadini indispettiti dall’attesa, e magari trova l’"interno occupato" o "fuori stanza", perché impegnato in un "focus formativo autogestito (direttore – responsabili)".
Ecco perché, il buon senso dovrebbe convincere i potenti a non scegliere questa strada.

Le mille contraddizioni: diminuiscono i dipendenti, aumentano gli uffici
Un’altra assurdità di questo progetto è la logistica.
Sappiamo che il personale dipendente sta vivendo, come in altri Comuni, un trend negativo, ma nonostante ciò il Comune continua ad espandersi, ma non per creare spazi a disposizione della cittadinanza, bensì per creare ulteriori uffici da riarredare, distribuendo quelli già esistenti.
Leggiamo ad esempio che i Vigili Urbani dovrebbero essere trasferiti là dove oggi vi è la sede della Società Sportiva, che l’Ufficio Urbanistica verrà collocato nei piccoli ed angusti nuovi locali ricavati al primo piano (senza che Lei, Sindaco, quale Assessore all’Urbanistica, si sia nemmeno chiesto se vi è posto per riporre tutto l’archivio di quell’Ufficio o dove fare la commissione edilizia, visto che ha combattuto tanto per tenerla, seppur svuotata da ogni funzione !).
Non capiamo tutti questi cambiamenti e comunque speriamo che non siano fatti per il povero (a) malcapitato (a) dipendente cui toccherà di ricoprire l’unico futuro avamposto del comune, vale a dire il famigerato sportello al cittadino, altrimenti i cittadini oltre al danno avranno anche la beffa.
Creazione di nuovi uffici e depauperamento di quelli già esistenti
Leggiamo che sarebbe intenzione di questa Amministrazione creare nuovi Uffici, cui destinare alcune unità, con un prevedibile scarso peso e lavoro, con conseguente sottrazione di personale ad altri già esistenti, oberati di lavoro ed a cui l’attuale Giunta pensa bene di aumentarlo con nuove competenze.
Ci sembra una soluzione assurda ed improduttiva, di cui non comprendiamo la ragione, e di cui sin d’ora chiediamo chiarimenti a Lei Sindaco, onde dissipare tutti i dubbi sorti.

Esternalizzazione servizi
Nel documento è scritto che sarà valutata l’esternalizzazione della gestione calore, della pubblica illuminazione e della officina, ma una domanda sorge spontanea: si calcolato il costo di questa operazione? E le conseguenze su servizio?

Formazione ed incontri
E’ questo un tema portante del progetto.
Ma è così necessario ricorrere a questi continui briefing, a questi corsi di formazione, ed anche qui, a quali costi?
Sul punto abbiamo già ampiamente discusso in Consiglio Comunale, ma davvero sembra che in nessun conto sia stata tenuta la nostra considerazione.

Speriamo dunque di essere ascoltati e rimaniamo a disposizione per chiunque volesse discutere con noi del problema.
Speriamo che anche questa occasione di dialogo venga, come al solito, gettata al vento da chi ritiene che saper amministrare significhi imporre il proprio pensiero in modo tracotante ed arrogante, e non significhi dimostrarsi aperti a tutti i contributi.
Speriamo che …….qui aures habet, audiat.
Prima che sia troppo tardi.
Tanto dovevamo in espletamento del nostro mandato.
Distinti saluti.

I consiglieri comunali Lista Progetto Ostra

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