Adagiata su cinque dolci colline del paesaggio marchigiano (...), lungo la valle del fiume Misa, OSTRA rappresenta per numero di abitanti (7.000) il principale Comune dell'entroterra di Senigallia, dalla quale dista 13 km. Visita il sito della Città.


domenica 8 luglio 2007

QUEL LONTANO 1944 AD OSTRA . . .

In questi giorni è apparso un manifesto sulle pubbliche affissioni che non può passare inosservato.

Nel manifesto sta scritto:
OSTRA 1944 - 2007
NON DIMENTICHIAMO:
ARMENIO MONTI
CRISTIANZIANO NARDI
LICURGO ALLEGREZZA
FAUSTINA MARCELLINI
DON NAZZARENO PETTINELLI
Domenica 8 luglio alle ore 10.45 terminata la
Santa Messa nella Chiesa di San Francesco,
si raggiungerà il luogo ove furono fucilate
4 delle 5 vittime, per un doveroso ricordo.
La cerimonia sarà scevra di insigne di partito,
tutti i cittadini di qualsiasi convinzione politica
sono invitati a partecipare alla cerimonia.
Firmato la Segreteria della FIAMMA TRICOLORE di Ostra.

CHE DIRE?
In Italia, si è scritto, giustamente, di quanto male abbia fatto il nazi fascismo nel nostro Paese, pero' solo recentemente, ci è stata raccontata una parte della nostra storia nazionale fino a poco tempo fa sconosciuta (v. "Il Sangue dei vinti" e "la Grande Bugia" di Giampaolo Pansa).
COSA ACCADDE nello stesso periodo ad Ostra?
Questa è sicuramente la domanda che viene spontanea dopo la lettura del manifesto soprariportato.
Ci siamo documentati.
Vi riportiamo una raccolta curata dal Signor Barchiesi di Ostra che contiene molte testimonanzie su quanto accadde ad Ostra sul finire del secondo conflitto mondiale.
LEGGI IL DOCUMENTO
Aspettiamo vostri commenti.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Questi fatti accaduti sulla pelle dei nostri padri e dei nostri nonni confermano l'assurdità della guerra, qualsiasi guerra,il sangue porta altro sangue, quando c'è guerra non ci sono ne vincitori ne vinti....

Anonimo ha detto...

Condivido appieno l'assurdità della guerra, bene ha fatto il Sindaco Cioccolanti a prendere parte alla commemorazione anche di queste vittime innocenti della Guerra.

Anonimo ha detto...

Dopo anni di tirannìa dittatoriale fatta di fame, stenti, confino,esilio,abolizione della libertà di stampa, torture, disoccupazione per i non iscritti al fascio,guerra con le scarpe di cartone e mezzi di latta, milioni di morti plurilatitudinali,violenze inenarrabili con contorno di sfilate da marionette....e Barchiesi (figlio degli anni 60) cosa fa? Narra,e si fa narrare, sorprendendosi ebeticamente di ciò che successe "DOPO". Voleva forse il nostro eroe storico locale, che si cingessero corone d'alloro, stendessero tappeti rossi e appuntassero medaglie al valor civile sulla "ritirata" fascista? Ma ci faccia il piacere...pensi a vendere i libri e soprattutto a leggerli (quelli di storia) invece di raccontare la storia "a spizzichi e bocconi" in maniera bieca coi paraocchi del postdestroide da quattro soldi.

Alberto Romagnoli ha detto...

Sul valore della resistenza e quanto abbia fatto per darci quanto abbiamo oggi non esiste alcun dubbio.
Mi pare che nessuno abbia chiesto tappeti rossi, o medaglie al valore civile. E' stata solo riportata alla luce una parte della storia, quella dei vinti.